Il Magazine è dedicato ai talentuosi, ovvero a chi, dopo aver scoperto qual è il suo talento, con sacrificio, forza di volontà, tanto impegno e duro lavoro, ha fatto in modo che si manifestasse e si esprimesse.

Il magazine

Il talento può assumere molte forme, e dicono che tutti ne hanno uno. Forse è vero, ma per Il Giornale dei TALENTI non basta scoprire qual è il proprio dono. Per Il Giornale dei TALENTI avere talento non è sufficiente affinché si possa essere considerati talentuosi: questo nuovo numero del magazine, “Il Giornale dei TALENTI”, in edicola ogni mese, è dedicato, infatti, a chi, dopo aver scoperto qual è il suo talento, con sacrificio, forza di volontà, tanto impegno e duro lavoro, ha fatto in modo che si manifestasse e si esprimesse.
Nelle sue pagine Il Giornale dei TALENTI parla poi dei tanti modi in cui il talento può esprimersi, con un’attenzione particolare, come sempre, alle nuove generazioni.

Tutti hanno talento, è solo questione di muoversi finché non lo scopri.

Cosa vuol dire avere talento? E chi sono le persone che ce l’hanno?

Il Magazine è dedicato ai talentuosi, ovvero a chi ha ricevuto un dono e poi, con sacrificio, impegno e dedizione, gli ha permesso di manifestarsi. Rendendo il mondo un posto migliore.

Perché dietro tutto questo movimento ci sono dei sognatori folli che con entusiasmo e fatica inseguono il loro sogno, iniziato tanto tempo fa per scherzo e sentendosi dire che non aveva senso. Ebbene, eccoci qui dopo qualche anno, più pazzi che mai e senza fare un passo indietro.

Tutti hanno talento, è solo questione di muoversi finché non lo scopri.

Anche la moda e il beauty de Il Giornale dei TALENTI parleranno di talento oltre che della qualità e del valore dell’eccellenza artigiana che contraddistinguono il made in Italy.

Esiste un fare italiano? Qual è il dna delle imprese del nostro Paese?

E quali sono le nostre risorse, dopo che la crisi finanziaria globale ha messo in discussione i valori e modalità produttive del sistema internazionale? Sono quesiti impellenti, così come il rintracciare eredità culturali e imprenditoriali. E puntare su di esse per impostare una nuova modalità del fare che consenta la rinascita economica del nostro Paese.

Dal concetto di Rinascimento, o meglio di “impronta rinascimentale”, attraverso  eccellenze imprenditoriali italiane, caratteri e tracce di quell’epoca dell’oro in cui la fabbrica a carattere familiare sapeva riconoscere i talenti e incentivare un sapere a carattere sperimentale trasmesso attraverso il fare, l’officina creativa e la ricerca condivisa. E valorizzando le vocazioni, le esperienze e le abilità delle persone. Così come nella cultura materiale del Rinascimento era importante il riconoscimento del fabbricante, oggi chi produce deve essere nuovamente al centro, ma attraverso le regole dei nuovi modelli di sviluppo.

Siamo nella società 2.0 dove, oltre al talento, sono necessari il design, la maestria (il saper fare), e la gestione strategica della frontiera tra condivisione e competizione. La trasmissione del sapere è cruciale, così come la capacità di fare rete e partnership flessibili in modo da essere tempestivi rispetto alla frenesia del mercato. La bravura di un’azienda, infatti, si misura oggi nell’essere in costante evoluzione per superare l’inevitabile copia. Il Giornale dei Talenti i propone una disamina di casi studio molto differenti, sottolineando che la piccola e media impresa non hanno un solo modello si sviluppo. È stata scelta la strada della narrazione attraverso le immagini e i racconti in prima persona degli imprenditori. Come in un video documentario, le belle fotografie ci parlano di un forte radicamento al territorio e alla sua storia, e del coinvolgimento e la cura delle risorse umane. Ci raccontano di territori produttivi e imprenditori che vogliono riorganizzarsi e ridefinire le proprie strategie partendo dalla propria unicità e irradiandosi a livello globale in un mercato sempre meno globalizzato.

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